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Dott.ssa Mariarosaria Gilio La bambina dei "no" Nella prima infanzia, in particolare tra i 2 e i 3 anni di vita, il bambino vive una fase definita “l’età dei NO” che, pur essendo caratterizzata da crisi di opposizione del bambino, a volte anche molto violente, ha in realtà una valenza evolutiva in cui si fanno strada le prime forme di pensiero individuale. Il bambino si oppone al genitore per sentirsi autonomo: vuole fare

Dott.ssa Carlotta Passi Nella pratica clinica molte volte i genitori mi hanno chiesto cosa accade durante le sedute individuali del proprio bambino con il terapeuta. I genitori si danno diverse risposte, in particolare: “racconterà le cose accadute”, “riporterà ciò che non gli piace e che lo fanno star male”, “riferirà i suoi vissuti rispetto a certe situazioni”, “potrà parlare di sé e magari fare delle richieste di aiuto”. Solo alcuni riescono a

Dott.ssa Mariarosaria Gilio Il neonato, che non è ancora abituato alla luce, vive la notte in maniera indifferenziata rispetto al giorno e se piange lo fa come reazione ad altri stimoli allarmanti. E’ con l’evoluzione mentale del bambino, invece, che compaiono nuove forme di paura: il bambino diventa, infatti, capace di cogliere particolari che prima non notava e che ora possono indurre paura. La paura è una sensazione che crea disagio in tutti,

Dott.ssa Mariarosaria Gilio Una delle situazioni evolutive che vedono il bambino come protagonista, è la separazione dalle figure di accudimento. Il neonato passa da un ambiente protetto e familiare, che è la pancia della mamma, ad un altro ambiente esterno che è vasto, sconosciuto e minaccioso. Se nella pancia della mamma impara a percepire il mondo, quando nasce si trova a doverlo affrontare diversamente e la persona che se ne prende cura, di

Dott.ssa Paola Milano e Dott.ssa Tea Maria Cucchi La Conduzione di un piccolo gruppo di bambini con tratti autistici si presenta come un'esperienza particolare, anche difficile da raccontare utilizzando i termini comuni, quasi che, per una sorta di isomorfismo con la situazione terapeutica, anche la riflessione dell'analista non possa facilmente essere comunicata. In un primo momento questo gruppo era nato come coterapia di due bambini con due terapeuti e ben presto era

Dott. Michele Damicis Vacanza è una parola che viene dal latino vacuum, che vuol dire vuoto, e spesso è davvero un momento di horror vacui, di angoscia del vuoto che molti genitori, spesso inconsapevolmente, riversano sui figli: ci sono alcuni genitori che tendono a colmare il vuoto prescrivendo diverse attività ai loro bambini (corsi, laboratori, centri estivi, ), altri che preferiscono delegare una giovane babysitter a tirare fuori giochi dal cilindro,