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Il potere della fiaba

La fiaba rappresenta un importante strumento per accrescere la fantasia e l’immaginazione nei più piccoli, la possibilità di confrontarsi con le potenzialità dei personaggi e con le proprie emozioni.

La fiaba è strutturata secondo caratteristiche precise: i personaggi possono essere sia reali sia frutto della fantasia; il tempo della narrazione è, di solito, lontano e indefinito, i luoghi dei racconti sono poco caratterizzati e simili tra loro; si alternano elementi di realtà e di fantasia; il corpus rimane invariato, infatti da una situazione problematica si arriva sempre ad una soluzione. Oggi i bambini sono sempre più attratti dai videogiochi, che non sempre garantiscono delle risposte soddisfacenti e adeguate alle loro richieste.

I genitori sono sempre chiamati a rispondere ai bisogni dei loro figli; la fiaba diventa quindi lo strumento più importante per conoscere e gestire le difficoltà psicologiche e pedagogiche del bambino. Raccontando una fiaba, il bambino può conoscere le avventure e le disavventure della vita, ciò che è buono e ciò che è cattivo nella realtà, esorcizza i momenti violenti e si rassicura nelle situazioni felici, è stimolato nella curiosità e a riconoscere le proprie emozioni. Il bambino che ascolta una fiaba comincia a familiarizzare con la lettura e la scrittura, in un processo cognitivo ed emotivo che permette lo sviluppo del linguaggio: impara ad esprimere e comunicare agli altri sentimenti ed emozioni. Il potere della fiaba permette al bambino di vivere emozioni forti, in modo protetto, senza essere il diretto protagonista e godendo della vicinanza dell’adulto.

Raccontare una fiaba soddisfa il naturale desiderio che i bambini hanno di sentirsi narrare degli eventi, desiderio che si sviluppa verso i 2-3 anni, e si evolve verso i 6 anni; infatti, ascoltare le favole permette lo sviluppo del pensiero narrativo (J. Bruner, 1992). Nel contesto così delineato, il bambino imparerà ad esprimere e a riconoscere negli altri i sentimenti e le emozioni, anche attraverso le immagini grafiche e il linguaggio corporeo.

La Fondazione, per il 2018, intende attivare un laboratorio dove la fiaba, oltre ad essere narrata, potrà essere rappresentata attraverso la messa in scena: i bambini, che lavorano in gruppo, creano un ponte tra immaginario e realtà, imparando a condividere attraverso il gioco simbolico (o altri medium espressivi, come il disegno, i giocattoli, ecc.) gli aspetti della propria vita psichica non altrimenti esprimibili. L’obiettivo è quello di presentare la fiaba come processo creativo, che offre al bambino un’occasione per esprimere il proprio universo affettivo ed emotivo.

Questo spazio è importante per lo sviluppo del bambino, anche come forma di prevenzione dei possibili disagi futuri: disturbi dell’apprendimento, disturbi relazionali, bullismo, disturbi alimentari e del sonno.

J. Bruner, La ricerca del significato.

Per una psicologia culturale (1992)