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Progetto sullo sviluppo precoce delle competenze comunicative nella scuola materna

Aiutare i bambini a sviluppare le medesime competenze nell’arte della comunicazione

I fattori che possono ostacolare lo sviluppo nel bambino dell’abilità di comunicare con gli altri bambini e con gli adulti in modo efficace, possono essere molteplici: a partire dal non essere stati abituati a mettersi nei panni dell’altro o dall’essere incapaci a tollerare di non soddisfare subito i propri bisogni o dal non sapersi fermare ad ascoltare.

Tale difficoltà a comunicare appare al giorno d’oggi un problema ancor più importante, in quanto i bambini, spesso figli unici, si trovano nell’impossibilità di potersi confrontare e sperimentare, rischiando così di non sviluppare quelle competenze comunicative di base che ci aiutano a stabilire dei sani rapporti interpersonali.

I genitori poi tendono a instaurare con i loro bambini delle relazioni sbilanciate in cui vi è un adattamento unidirezionale, da parte loro, alle esigenze del figlio, che rischia di diventare un “piccolo despota” che non imparerà a comprendere che ci possono essere dei diversi punti di vista e delle esigenze diverse dalle sue.

La scuola appare, quindi, la principale e, a volte, unica fonte di confronto con i coetanei o con le persone esterne alla famiglia.

Per tale ragione appare indispensabile avviare un lavoro di riflessione nel gruppo degli insegnanti e degli alunni su tale tema. Nel contesto descritto può essere utile individuare i seguenti obiettivi:

  1. A partire da situazioni vissute come problematiche e portatrici di disagio, in cui è avvenuto un fallimento nella comunicazione, avviare un lavoro di riflessione nel gruppo delle insegnanti che porti a chiarire meglio i termini di questo disagio in modo da renderlo comunicabile, condivisibile e quindi anche suscettibile di essere visto da diversi punti di vista. Quindi un primo obiettivo riguarda la formulazione e la circoscrizione del problema evidenziato dalla mancata comunicazione efficace, cercando di passare da un malessere percepito globalmente ma non esprimibile in parole, a un livello in cui l’espressione verbale aiuta a riconoscere e quindi a prendere coscienza di quello che altrimenti si rivela solo nel comportamento.
  2. Stimolare una riflessione, in cui, rispetto al problema identificato, ciascuno sia invitato a pensare in termini di esperienza personale, lasciando da parte il livello del giudizio che sancisce o che assolve, che risolve quindi in maniera drastica e non dialettica, liquidando più che cercando di vedere il problema.
  3. Sostenere quindi un modo di vivere il ruolo d’insegnante il più possibile consapevole sia delle situazioni che effettivamente si pongono come ostacolanti la comunicazione, sia delle risorse di ciascuno e del gruppo nell’insieme, nell’individuarle e nel cercare risposte perseguibili.
  4. Aiutare i bambini a sviluppare le medesime competenze nell’arte della comunicazione che li portino a sapere meglio ascoltare e comprendere l’altro nella consapevolezza degli effetti della propria comunicazione sulle altre persone. 

Progetto realizzato nei Municipi XVIII e XVII